Un sedicenne colombiano ha perso sé stesso in Spagna
Primo contatto con il paziente
"Dottore, lui è Viktor, nostro figlio", dicono i genitori, spingendo il ragazzo attraverso la porta del tuo studio.
Davanti a te vedi un ragazzo magro e di altezza media. Ha la barba tagliata in modo irregolare e i capelli unti e non curati gli cadono disordinatamente sul viso. Sembra che negli ultimi giorni non si sia mai cambiato per indossare abiti puliti.
Viktor non è molto comunicativo, lo sguardo è fisso a terra. Sono i genitori a occuparsi della comunicazione.
"Siamo originari della Colombia, Viktor è il nostro figlio maggiore e viviamo in Spagna sin dalla sua nascita. Abbiamo altri tre figli", spiega la madre di Viktor.
Quando chiedi da quale momento hanno iniziato a notare cambiamenti nel comportamento di Viktor, sia il padre che la madre rispondono quasi all’unisono. "Circa sei mesi fa, ma i problemi sono peggiorati molto nelle ultime tre settimane".
"Ha iniziato a comportarsi in modo strano. Si è chiuso in camera evitando il contatto con la famiglia e rifiutandosi di mangiare quello che mia moglie cucinava. Voleva alimentarsi solo con piatti pronti in contenitori chiusi del supermercato. Questa situazione va avanti da sei mesi, ma ora è peggiorata", racconta il padre. "Ero arrabbiato con lui, credevo che fosse solo un dispetto tipico dell'età puberale", aggiunge.
"I suoi comportamenti hanno iniziato a essere sempre più strani. Cercava qualcosa nella sua stanza, ma non ci ha detto cosa. E una volta uscito, continuava a guardarsi alle spalle e intorno", racconta la madre con agitazione.
Sì, ho capito.
Questo caso di paziente virtuale è stato creato sulla base della pratica clinica al di fuori dell'UE e può, quindi, includere una pratica.
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